Insonnia

Il termine insonnia deriva dal latino insomnia e letteralmente significa “mancanza di sogni”. Nel linguaggio comune esso indica un’insufficiente durata del sonno, ma nella definizione clinica all’insufficiente durata ed alla ridotta continuità del sonno – che possono anche essere misurate obiettivamente attraverso esami specifici chiamati polisonnografie – si deve associare anche una soggettività di scarso ristoro derivante dal sonno notturno. Questo vuol dire che un individuo è insonne non solo se dorme poche ore ma se da queste poche ore non ottiene un ristoro adeguato al mantenimento della sua funzionalità sociale e lavorativa nelle ore diurne.

L’insonnia è intesa comunemente come difficoltà di addormentarsi, a dormire continuativamente per tutta la notte o a dormire abbastanza a lungo. Alla base possono esserci cattive abitudini, come coricarsi ad orari sempre diversi, dormire troppo durante il giorno, abbandonarsi a cene pesanti o una scarsa attività fisica. Anche un ambiente disturbato, il fatto di lavorare a turni, l’uso di apparecchi elettronici a letto o l’assunzione di alcuni farmaci possono compromettere il buon sonno. Altre volte a entrare in gioco sono vere e proprie malattie, come problemi alla tiroide o la depressione. Non bisogna poi dimenticare che anche lo stress e l’invecchiamento possono giocare un ruolo fondamentale.

Il trattamento più adatto dipende dalla causa dell’insonnia. Potrebbe ad esempio essere utile modificare l’assunzione di alcuni farmaci o iniziare ad assumerne di specifici per trattare la patologia alla base del problema. Anche farmaci o integratori che favoriscono il sonno possono essere utili, ma quando alla base dell’insonnia non c’è una patologia il primo fattore su cui si dovrebbe agire è sicuramente lo stile di vita. Coricarsi sempre alla stessa ora, evitando di portare con sé smartphone o tablet, può rivelarsi una nuova abitudine molto utile.
Anche scelte alimentari corrette possono aiutare a risolvere il problema. Chi soffre di reflusso gastroesofageo dovrebbe ad esempio evitare i cibi che possono interferire con il riposo. In generale è meglio evitare le cene difficili da digerire, lasciar trascorrere abbastanza tempo tra il pasto e il momento in cui ci si corica e, eventualmente, evitare già dal pomeriggio cibi e bevande che possono compromettere il sonno, come il caffè.
Nel caso in cui alla base dell’insonnia ci fossero ansia o depressione, un aiuto psicologico può risultare fondamentale.

Rivolgersi al medico è opportuno ogni volta che l’insonnia interferisce con la qualità della vita. Un riposo non appropriato può ridurre le energie a disposizione durante la giornata e avere altre ripercussioni sulla salute psicologica e su quella mentale. Rivolgersi al medico permette di evitare conseguenze anche gravi.

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